Giacomo Mazzocato

A nome personale e di tutto il gruppo VIGORUN, di cui era da poco ma orgogliosamente entrato a far parte, porgo le mie più sentite condoglianze ai famigliari. Purtroppo abbiamo appreso solo martedì sera ciò che era successo e non abbiamo potuto portare il nostro ultimo saluto a Giacomo. Timido, riservato ma orgoglioso di partecipare alle nostre serate in compagnia, era un piacere camminare e chiacchierare con lui. Rimarrà sempre nei nostri cuori. Ciao Giacomo, riposa in pace.

Ciao Paco, ho avuto il piacere di conoscerti poco, ma quanto basta per definirti un angelo.

Ciao Paco, Io ed Alessandra non dimenticheremo mai il tuo "all together fratto", leit motif delle ore che passavi con noi nel tentativo di infonderci un pochino del tuo genio matematico. Riposa in pace.

Abbiamo vissuto una parte delle nostre vite nella stessa classe. Gli anni migliori si dice. Di certo io ne ho un ricordo bellissimo, spensierato nonostante i pensieri turbinosi dell’adolescenza, perché sempre accompagnato da grandi risate e giochi. Ma anche voglia di conoscere, di sapere, di scoprire. Ed è così che ti ricordo, fra risate, giochi e studi. Con il tuo sguardo profondo, sorridente coi compagni: eravamo una squadra fortissimi! Ciao Paco

CIAO PACO, Ricordo la tua intelligenza ed ironia, le tue freddure, la tua umiltà, il tuo sorriso a occhi bassi, il tuo sguardo severo, la tua sensibilità, il tuo mondo impenetrabile. Riposa in pace.

Caro Giacomo Il mio ricordo di te arriva da lontano. Frequentavamo la stessa scuola media. Lì alla Giotto in via del Carmine a Padova eri già considerato uno studente modello. La tua fama ti precedeva già a quei tempi, visto che io sapevo chi eri senza neppure essere in classe con te. La Giotto era ritenuta una scuola di alto profilo anche se a me interessava solo perché si insegnava il tedesco: avendo metà della mia famiglia tedesca desideravo molto imparare la lingua per riuscire a comunicare autonomamente con i miei cari. Eravamo in sezioni diverse ma già ci conoscevamo di vista, per tornare a casa prendevamo il bus dalla stessa fermata, tu forse il 19 mentre io o il 13 o il 24, entrambi in direzione Arcella. Nel liceo scientifico di quartiere, il Curiel, ci siamo poi ritrovati in classe insieme, ci piacevano informatica, computers ed i giochi per il Commodore 64. Eri l’unico tra i compagni ad avere già il lettore floppy. Bei tempi! Quanti giochi ci siamo scambiati! Ricordo molto bene il timbro profondo della tua voce, la tua garbata simpatia, la tua gentilezza. Ci siamo persi di vista allora, ma non ti ho mai dimenticato ed a mio modo continuerò a tenere vivo il tuo ricordo.

Ciao Paco, non ci credo ancora che ci hai lasciato. Proprio qualche mese fa ero tornato qualche giorno a Padova e mi ero fatto un giro in bici nei luoghi della nostra adolescenza. Fino a casa tua a Cadoneghe. Conservo un ricordo sereno di te quando c'eravamo visti l'ultima volta qualche anno fa. Mi aveva fatto molto piacere e ti eri fatto anche qualche risata di gusto. Ricorderò sempre. Riposa in pace Patone