Stefano Rubin

La Stanza Accanto di Henry Scott Holland La morte non è niente, io sono solo andato nella stanza accanto. Io sono io. Voi siete voi. Ciò che ero per voi lo sono sempre. Parlatemi come mi avete sempre parlato. Non usate un tono diverso. Non abbiate l’aria solenne o triste. Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme. Sorridete, pensate a me, pregate per me. Che il mio nome sia pronunciato in casa come lo è sempre stato. Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza. La vita ha il significato di sempre. Il filo non è spezzato. Perchè dovrei essere fuori dai vostri pensieri? Semplicemente perchè sono fuori dalla vostra vita? Io non sono lontano, sono solo dall’altro lato del cammino. Buonasera, mi permetto di scrivervi anche se non ho avuto la fortuna di conoscere Stefano. Lo faccio perché sento, comunque, profonda vicinanza nei confronti della famiglia di un mio collega che si trova ad affrontare un momento così difficile. Lo faccio a nome di mio marito Federico, che invece Stefano l'ha conosciuto bene, anche se poi si sono persi di vista, come capita nella vita; Federico ha però condiviso con Stefano tanti bei momenti durante i centri estivi di Borgoricco tanti anni fa. Lo faccio perché ho perduto una mia cara amica per questa malattia e quando è successo aveva anche lei un bambino piccolo e un po' so cosa si prova, compreso quel senso di ingiustizia che accompagna la perdita di un giovane padre e marito. Lo faccio perché qualche mese fa mi è stato operato un aneurisma cerebrale, per fortuna in tempo, so che non è la stessa cosa, non mi permetto il paragone, però un po' so cos'è la paura della malattia e di lasciare un figlio, un marito, i propri cari e gli amici. So che le mie parole sono solo altre parole, tra le tante di questi ultimi mesi e giorni, per di più di una sconosciuta, ma spero non vi faccia dispiacere una mia preghiera per Stefano e un abbraccio a Chiara e Caterina, i grandi amori di un ragazzo che è "solo andato nella stanza accanto". Con affetto, Silvia e Federico Benetti.

Carissimi, Con profonda tristezza ho appreso solo oggi della scomparsa di Stefano. Sono stata una delle sue insegnanti e ho un bellissimo ricordo di lui: un alunno tanto caro, tanto buono, sempre educatissimo, sempre impegnato in qualsiasi attività, sempre pronto ad aiutare tutti i compagni! Gli dicevo sempre che era un privilegio per me avere un alunno come lui! Partecipo all'immenso dolore della sua cara famiglia e della giovane moglie che sicuramente avrà amato moltissimo. La mia Fede mi dice che Stefano ora è nelle braccia del Padre e che nel Suo infinito Amore è in pace e da lì saprà proteggere e consolare tutti voi e in particolar modo la sua piccolina. Prego il Signore che vi dia la forza della Fede per affrontare questa prova così grande e continuare a vivere nella certezza che il vostro sarà soltanto un distacco momentaneo e un giorno lo riabbraccerete nella Luce e nella Vita che non finirà mai! Vi abbraccio tutti e sono con voi nella preghiera Con Affetto maestra Michela

La morte lascia un dolore che nessuno può curare.Ma l'Amore lascia ricordi che nessuno può cancellare....Ci uniamo al dolore: Luigina, Fabrizio e famiglia Santinon!